(o
anche “I dieci articoli che salvano da una crisi di nervi quando si prepara il bagaglio”)
Nel
film “Blade Runner” Rutger Hauer
diceva di aver visto cose che gli umani
non potevano immaginare, tipo navi da
combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. Secondo me è perché
non è mai stato a Malpensa ad agosto ai banchi di accettazione delle partenze.
Io, nel mio piccolo, ho visto passeggeri
che cercavano di far passare come bagaglio una lavatrice, e un anziano signore
che non riusciva a capire come mai non gli imbarcassero in cabina un
decespugliatore a lame, molto ben protetto da una busta dell’Esselunga.
Ai miei compagni di
viaggio raccomando di portare un bagaglio contenuto. Lo faccio sempre anche se
talvolta i miei consigli vengono ignorati,
così ho almeno la sadica consolazione del “te l’avevo detto” quando li
vedo arrancare con trolley da 32 kg su vialetti di ghiaia in cui le ruote si
piantano e le lodi al creatore volano in alto.
Diciamolo:
partire con il bagaglio sbagliato può rovinare il viaggio. Ho incontrato viaggiatori che, nonostante
anni di esperienza, si portano dietro borse troppo pesanti riempite di cose
inutili.
L’evento
che ha cambiato la mia concezione del bagaglio è stato fare il Cammino di
Santiago. Durante il percorso, bisogna portare tutto dietro in un bagaglio
solo; quindi preparare un bagaglio essenziale, efficiente e leggero è di
importanza vitale.
Nel
corso degli anni ho fatto anch’io i miei errori, cambiando più volte tipologia
del bagaglio e combinazioni (borsa/zaino, trolley grande e zaino piccolo, zaino e basta).
L’attuale assetto dei miei bagagli standard per
ora è un trolley da cabina e uno zainetto,
combinazione che ho usato in tre viaggi di dieci giorni in clima medio
caldi (Oman, Uganda e Laos) con
parecchia soddisfazione.
I
vantaggi principali dal viaggiare leggeri sono:
- ci si mette relativamente poco tempo a preparare
il bagaglio
- al ritorno, ci si mette ancor meno a disfarlo e
lavare tutto in lavatrice
- durante il viaggio, si ha tutto a portata di mano,
visibile e chiaramente individuabile: nessuna perdita di tempo a cercare oggetti o indumenti
- le rampe di scale vengono affrontate senza
rischiare ernie lombosacrali
- l’ansia del peso extra all’imbarco aereo diventa
sconosciuta
- il posizionamento del trolley nelle cappelliere in
treno o aereo non necessita l’ausilio
di complicate pulegge
- l’ansia di attendere il bagaglio sul nastro
trasportatore all’arrivo scompare
- se non dovesse bastarvi il vestiario che avete
portato, a metà viaggio si può far
lavare in hotel qualche cosa, ovunque è possibile a prezzi spesso molto
contenuti.
Il
mio trolley è diviso in due parti da una rete, la parte posteriore è quella
meno capiente e lì metto i pantaloni e un pile pesante o una felpa, nel
divisorio la biancheria intima. Nella parte inferiore uso un sistema di
contenitori che incastrati a mo’ di Tetris funzionano perfettamente.
All’incirca, l’idea è di avere un bagaglio compatto come questo.
Il
principio generale è portarsi solo le cose che effettivamente servono ed
usarle. Se si dimentica qualche cosa, in genere quasi ovunque è possibile
acquistarla. Se optate per un bagaglio grande, state certi che riuscirete a riempirlo e alla fine userete anche il superfluo, ma se scegliete un contenitore piccolo sarete sicuri di portare solo le cose che vi servono davvero.
I
dieci articoli secondo me indispensabili che servono a viaggiare bene, per evitare
nevrosi da preparazione bagaglio e stimmate sulle mani ad ogni trasferimento
sono i seguenti:
1. Organizzatore bagaglio (li trovate come “packing
cubes” in inglese su Amazon e vari siti, molto buoni sono quelli della Eagle
Creek)
Io
uso un set della Decathlon, in realtà porto con me solo quello piccolo che
utilizzo come compattatore di magliette e indumenti. Uso altri due
organizzatori che ho comprato all’aeroporto di Lisbona e che non trovo su
internet, ma sono simili.
Ne
ho almeno una decina, ma quello più utile è uno della H&M, di cui utilizzo
solo la parte centrale trasparente. Se non imbarcate il bagaglio in stiva,è
comodo anche perché è a norma della direttive per il trasporto dei liquidi in
cabina.
E’ inutile portarsi shampoo e balsamo da 400
ml, meglio tutto in travel size max 50 ml. Ricordatevi che quasi sempre gli
hotel forniscono prodotti omaggio per il corpo, quindi vi dovrebbe bastare, se
avete qualche campioncino in casa è il momento di portarlo con voi ed usarlo. Non
ho mai comprato i contenitori vuoti perché già l’idea mi sembra uno spreco, io
uso i prodotti della Nivea che ha una buona linea per il corpo e possono essere
riempiti una volta utilizzati. Come dentifricio uso il Marvis da 25 ml e di solito mi basta fino alla fine del viaggio.
La
utilizzo anche come bagaglio a mano in aereo per mettere il necessario per il
volo. Nell’ultimo viaggio ho preso una Kipling, che è perfetta come dimensioni
e in viaggio ha abbastanza spazio per ciò che mi serve.
Decathlon
viene in soccorso dei viaggiatori e ha creato un micro zaino da 14 litri che
chiuso diventa più piccolo di una mela. Utilissimo da portare in volo se alla
destinazione cambiate stagione e andate
verso un clima caldo: all’arrivo invece di fare una sauna scendendo dalla
scaletta dell’aereo con sciarpa cappello e guanti, potete riporre tutto nel
magico zainetto. Non è grandissimo ma per i trekking di un giorno è
sufficiente.
Sia
nel caso si parta con il freddo o si vada verso il freddo (non estremo) un
piumino light fa sempre comodo perché è spiacevole ammalarsi, soprattutto in
viaggio. Una soluzione molto pratica è questo piumino fantastico che, una volta
chiuso, è di dimensioni molto ridotte. Io sono abbastanza freddolosa, ma con
una maglia a manica lunga e il pile più il piumino non ho mai avuto i brividi.
Una
volta portarsi l’asciugamano o l’accappatoio significava occupare una parte
considerevole del bagaglio e avere la garanzia che prima o poi non si sarebbero
asciugati in tempo dopo l’uso. Il telo in questione, oltre ad essere leggero,
si asciuga molto velocemente e non l’ho mai dovuto riporre fradicio in borsa.
Molte benedizioni a chi l’ha inventato.
E’
un indumento indonesiano che viene usato come vestito, ma è un indumento super
versatile. Lo si può utilizzare come telo mare, sciarpa, coperta, lenzuolo,
asciugamano in caso di emergenza.
Indispensabile
sia per i viaggi in aereo che i trasferimenti in pullmino, altrimenti ci si
appisola sulla spalla del vicino che potrebbe non apprezzare di trovarsi un
filo di bavetta sulla manica.
Un
tempo lontano portavo un bloc notes, perché se dovevo strappare una pagina non
mi piangeva il cuore a rovinare il quaderno, ma ora ho cambiato idea ed ogni
appunto che mi serve lo scrivo e non mi devo preoccupare di avere foglietti
sparsi nella borsa. Mi è piaciuto molto questo di J.Montgolfier, che ha una
parte prestampata in cui annotare informazioni sul viaggio ed è utile se si
vuole scrivere qualcosa ma si soffre della sindrome della pagina bianca.
Questi
oggetti sono i must del mio bagaglio leggero. Se ripenso a quando ho viaggiato
con dei sarcofaghi a rotelle rabbrividisco di orrore: mi assegnavano spesso la
stanza più sfigata, minimo al terzo piano senza ascensore, con ogni rampa
formata da 40 scalini. Ora io e il mio minitrolley andiamo nel mondo senza
problemi, se il viaggio è di dieci giorni al caldo. Devo imparare ad
organizzarmi anche per viaggi lunghi e in clima freddi, ma ce la posso fare.
Spero
che questi suggerimenti vi siano utili!
Se
vi interessa sapere altro sull'organizzazione dei bagagli, fatemi sapere.
Alla
prossima!
p.s. Qui
in primo piano la mia creatura turchese nel deserto Wahiba Sands in Oman.