martedì 16 agosto 2016

IL BATTICUORE DEL VIAGGIO


C'è un momento in cui delle emozioni contrastanti si sovrappongono così tanto che non si riesce più a distinguerle e nasce una nuova sensazione: il batticuore del viaggio. 
La settimana prima della partenza, nonostante ormai molti anni di viaggi alle spalle, mi ritrovo in balia di ansia e eccitazione, con il tempo che schizza velocemente in avanti e scorre  lentissimo quando esco di casa per andare all'aeroporto.
Per la parte logistica organizzativa ho un retroplanning efficiente che mi permette di effettuare i preparativi, senza il timore di dimenticarmi qualcosa per strada. Mi basta mettere la data di partenza e automaticamente so cosa fare e quando farlo. 
La parte emotiva invece se ne infischia allegramente dell'esperienza e ogni sera prima della partenza mi regala una notte di insonnia di cui farei a meno. 
Io sono vittima del batticuore del viaggio. È qualcosa che somiglia un po' all'amore quando è all'inizio, in cui un minuto tutto va bene e poi un attimo dopo si sprofonda in una tristezza senza fine. Al mattino sembra tutto chiaro e alla sera i dubbi hanno strangolato le certezze. Da una parte il giorno in cui inizierà il viaggio sembra lontano ed irreale poi improvvisamente mancano due giorni e parte la tachicardia, le ultime 48 ore volano in pochi minuti  e in un attimo mi ritrovo in aeroporto e quasi non mi sembra vero. Il batticuore da viaggio è un po' come essere in due posti contemporaneamente, davanti al computer a guardare il programma e anche già a destinazione.
In questo momento sono un su volo della Turkish Airlines, fuori da finestrino si vede poco, c'è un tramonto pallido ed io mi sono bevuta un Chardonnay francese in bottiglia di plastica che, come tutti i vini serviti  durante i voli, non ho capito se era un buon vino o un ottimo anti calcare . 
Ogni tanto  vengo colpita dall'ansia pre partenza, come un'onda che prima si avvicina rumorosamente e poi in realtà ti sfiora appena. Quest'anno  l'onda è diventata una mareggiata: il viaggio è molto impegnativo. So di averlo pianificato al meglio, so che andrà tutto bene ma se ci dovessero essere degli intoppi, so che saprò cavarmela.
Partiamo con un giro di Giava scaliamo due vulcani, il Bromo e il Kawa Ljen, visitiamo Prambanan e Borodobur. Poi passiamo a Sulawesi, dove la morte non è vista come un distacco e i defunti continuano a far parte della vita dei loro cari. Dopo andiamo a Bali , per un giorno, prima di partire per l'isola di Komodo, dove troveremo quanto di più simile a Jurassic Park esiste realmente in natura: i draghi di Komodo, che vivono solo lì e in nessun altro luogo al mondo. Un giro in barca e un po' di relax prima del ritorno in Italia del gruppo, io resterò a Bali e il mio programma prevede un'alternanza serrata di spiaggia, massaggio ayurvedico , cocktail di frutta, piscina, amaca tra due palme. 
La prima settimana si dormirà poco ma ne verrà la pena: l'alba dal Bromo e i gli spiriti blu del Kawa Ljen (le esalazioni di zolfo che si vedono solo di notte e sembrano anime che vagano nelle tenebre) sono indimenticabili.
Mi chiedo cosa penserò quando prenderò questo volo tra venti giorni. Sarò stanca ma felice? Vorrò ritornare indietro nel tempo ed essere di nuovo su questo volo, per vivere il momento in cui "tutto ancora doveva succedere"? 
Il primo volo sta per finire e Istanbul tra poco apparirà con le sue luci. Conoscerò Caterina, Catia, Chiara, Federico, Gloria, Pericle, Esmeralda, Marco, Daniela, Sergio, Gabriele e Paolo. Emanuele ha già viaggiato con me e lo conosco già.
Insieme scopriremo l'Indonesia. 
E sì, sarà un'Avventura.... Con la A maiuscola. 

(Nella foto: Tempio di Tanah Lot, Bali)


domenica 21 febbraio 2016

VIAGGIARE CON LEGGEREZZA NEL MONDO




(o anche “I dieci articoli che salvano da una crisi di nervi quando si prepara il bagaglio”)

Nel film “Blade Runner” Rutger  Hauer diceva di aver visto cose che gli  umani non potevano  immaginare, tipo navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. Secondo me è perché non è mai stato a Malpensa ad agosto ai banchi di accettazione delle partenze. Io, nel mio piccolo, ho visto  passeggeri che cercavano di far passare come bagaglio una lavatrice, e un anziano signore che non riusciva a capire come mai non gli imbarcassero in cabina un decespugliatore a lame, molto ben protetto da una busta dell’Esselunga.

Ai miei compagni di viaggio raccomando di portare un bagaglio contenuto. Lo faccio sempre anche se talvolta i miei consigli vengono ignorati,  così ho almeno la sadica consolazione del “te l’avevo detto” quando li vedo arrancare con trolley da 32 kg su vialetti di ghiaia in cui le ruote si piantano e le lodi al creatore volano in alto.

Diciamolo: partire con il bagaglio sbagliato può rovinare il viaggio.  Ho incontrato viaggiatori che, nonostante anni di esperienza, si portano dietro borse troppo pesanti  riempite di cose inutili. 
L’evento che ha cambiato la mia concezione del bagaglio è stato fare il Cammino di Santiago. Durante il percorso, bisogna portare tutto dietro in un bagaglio solo; quindi preparare un bagaglio essenziale, efficiente e leggero è di importanza vitale.
Nel corso degli anni ho fatto anch’io i miei errori, cambiando più volte tipologia del bagaglio e combinazioni (borsa/zaino, trolley  grande e zaino piccolo,  zaino e basta).
L’attuale assetto dei miei bagagli standard per ora è un trolley da cabina e uno zainetto,  combinazione che ho usato in tre viaggi di dieci giorni in clima medio caldi (Oman, Uganda e Laos) con parecchia soddisfazione.

I vantaggi principali dal viaggiare leggeri sono:
  • ci si mette relativamente poco tempo a preparare il bagaglio
  • al ritorno, ci si mette ancor meno a disfarlo e lavare tutto in lavatrice
  • durante il viaggio, si ha tutto a portata di mano, visibile e chiaramente individuabile: nessuna perdita di tempo a cercare  oggetti o indumenti
  • le rampe di scale vengono affrontate senza rischiare ernie lombosacrali
  • l’ansia del peso extra all’imbarco aereo diventa sconosciuta
  • il posizionamento del trolley nelle cappelliere in treno o aereo  non necessita l’ausilio di  complicate pulegge
  • l’ansia di attendere il bagaglio sul nastro trasportatore all’arrivo scompare
  • se non dovesse bastarvi il vestiario che avete portato,  a metà viaggio si può far lavare in hotel qualche cosa, ovunque è possibile a prezzi spesso molto contenuti.

Il mio trolley è diviso in due parti da una rete, la parte posteriore è quella meno capiente e lì metto i pantaloni e un pile pesante o una felpa, nel divisorio la biancheria intima. Nella parte inferiore uso un sistema di contenitori che incastrati a mo’ di Tetris funzionano perfettamente. All’incirca, l’idea è di avere un bagaglio compatto come questo.
Il principio generale è portarsi solo le cose che effettivamente servono ed usarle. Se si dimentica qualche cosa, in genere quasi ovunque è possibile acquistarla. Se optate per un bagaglio grande, state certi che riuscirete a riempirlo e alla fine userete anche il superfluo, ma se scegliete un contenitore piccolo sarete sicuri di portare solo le cose che vi servono davvero. 
I dieci articoli secondo me indispensabili che servono a viaggiare bene, per evitare nevrosi da preparazione bagaglio e stimmate sulle mani ad ogni trasferimento sono i seguenti:
1.   Organizzatore bagaglio (li trovate come “packing cubes” in inglese su Amazon e vari siti, molto buoni sono quelli della Eagle Creek)
Io uso un set della Decathlon, in realtà porto con me solo quello piccolo che utilizzo come compattatore di magliette e indumenti. Uso altri due organizzatori che ho comprato all’aeroporto di Lisbona e che non trovo su internet, ma sono simili.



2.   Nécessarie da viaggio / beauty
Ne ho almeno una decina, ma quello più utile è uno della H&M, di cui utilizzo solo la parte centrale trasparente. Se non imbarcate il bagaglio in stiva,è comodo anche perché è a norma della direttive per il trasporto dei liquidi in cabina.



 E’ inutile portarsi shampoo e balsamo da 400 ml, meglio tutto in travel size max 50 ml. Ricordatevi che quasi sempre gli hotel forniscono prodotti omaggio per il corpo, quindi vi dovrebbe bastare, se avete qualche campioncino in casa è il momento di portarlo con voi ed usarlo. Non ho mai comprato i contenitori vuoti perché già l’idea mi sembra uno spreco, io uso i prodotti della Nivea che ha una buona linea per il corpo e possono essere riempiti una volta utilizzati. Come dentifricio uso il Marvis da 25 ml e di solito mi basta fino alla fine del viaggio.


La utilizzo anche come bagaglio a mano in aereo per mettere il necessario per il volo. Nell’ultimo viaggio ho preso una Kipling, che è perfetta come dimensioni e in viaggio ha abbastanza spazio per ciò che mi serve.



Decathlon viene in soccorso dei viaggiatori e ha creato un micro zaino da 14 litri che chiuso diventa più piccolo di una mela. Utilissimo da portare in volo se alla destinazione cambiate stagione e  andate verso un clima caldo: all’arrivo invece di fare una sauna scendendo dalla scaletta dell’aereo con sciarpa cappello e guanti, potete riporre tutto nel magico zainetto. Non è grandissimo ma per i trekking di un giorno è sufficiente.



Sia nel caso si parta con il freddo o si vada verso il freddo (non estremo) un piumino light fa sempre comodo perché è spiacevole ammalarsi, soprattutto in viaggio. Una soluzione molto pratica è questo piumino fantastico che, una volta chiuso, è di dimensioni molto ridotte. Io sono abbastanza freddolosa, ma con una maglia a manica lunga e il pile più il  piumino non ho mai avuto i brividi.



Una volta portarsi l’asciugamano o l’accappatoio significava occupare una parte considerevole del bagaglio e avere la garanzia che prima o poi non si sarebbero asciugati in tempo dopo l’uso. Il telo in questione, oltre ad essere leggero, si asciuga molto velocemente e non l’ho mai dovuto riporre fradicio in borsa. Molte benedizioni a chi l’ha inventato.




8.   Sarong
E’ un indumento indonesiano che viene usato come vestito, ma è un indumento super versatile. Lo si può utilizzare come telo mare, sciarpa, coperta, lenzuolo, asciugamano in caso di emergenza.



9.   Set da viaggio: cuscino gonfiabile, mascherina e tappi orecchie.
Indispensabile sia per i viaggi in aereo che i trasferimenti in pullmino, altrimenti ci si appisola sulla spalla del vicino che potrebbe non apprezzare di trovarsi un filo di bavetta sulla manica.

10.               Quaderno di viaggio
Un tempo lontano portavo un bloc notes, perché se dovevo strappare una pagina non mi piangeva il cuore a rovinare il quaderno, ma ora ho cambiato idea ed ogni appunto che mi serve lo scrivo e non mi devo preoccupare di avere foglietti sparsi nella borsa. Mi è piaciuto molto questo di J.Montgolfier, che ha una parte prestampata in cui annotare informazioni sul viaggio ed è utile se si vuole scrivere qualcosa ma si soffre della sindrome della pagina bianca.


Questi oggetti sono i must del mio bagaglio leggero. Se ripenso a quando ho viaggiato con dei sarcofaghi a rotelle rabbrividisco di orrore: mi assegnavano spesso la stanza più sfigata, minimo al terzo piano senza ascensore, con ogni rampa formata da 40 scalini. Ora io e il mio minitrolley andiamo nel mondo senza problemi, se il viaggio è di dieci giorni al caldo. Devo imparare ad organizzarmi anche per viaggi lunghi e in clima freddi, ma ce la posso fare.

Spero che questi suggerimenti vi siano utili!

Se vi interessa sapere altro sull'organizzazione dei bagagli, fatemi sapere.

Alla prossima!  

p.s. Qui in primo piano la mia creatura turchese nel deserto Wahiba Sands in Oman.
 


 























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